Image du Blog confinianima.centerblog.net
Source : confinianima.centerblog.net

Malus I, Tenebricus 3.

Malus I, Tenebricus 3.

mercoledì 1 giugno 2011

| | |
« Comunque spero che almeno l’abito sia di vostro gradimento, altrimenti posso variare ».
« Si può anche scegliere? ». Domandò Desirée guardan­dolo stupefatta con grandi ed innocenti occhi chiari.
Il principe sorrise divertito.
« Desiderate qualcosa di diverso? Vi premetto, che la mia magia non conosce limiti è in grado di realizzare qualsiasi sogno la mente umana sia in grado di formulare.»
Desirée lo guardava sospettosa, temendo che si stesse prendendo gioco di lei. Non aveva ancora capito d’essere la prima persona alla quale il Princi­pe della Notte poteva mostrare le proprie capacità, infine il sorriso del principe le fece dimenticare ogni timore.
« Beh si, ho sempre desiderato un abito di seta bianco naturale, che lasciasse libere le spalle e la schiena, copren­dole in parte con pizzo tra­punto di perle e con una larghis­sima e voluminosa gonna lunga, leggera come un alito. »
« Siete sicura, che non lo vogliate tempestato di gemme della più no­bile fattura? »
« Oh, scusa non si può fare? » Con un altro schiocco di dita Desirée si ritrovò indosso l’abito dei suoi sogni. Incredula scese piano dal letto, avvicinandosi allo specchio posto poco lontano dal camino. Quando vide riflessa la sua immagine, non credette ai propri oc­chi, non solo l’abito corrispondeva alle sue aspettative, ma nei capelli, perfettamente asciutti, erano stati intrecciati nastri di seta e perle. Girò su se stessa rimirandosi nello specchio, facendo risplendere la seta e le perle di fluttuanti riflessi ambrati dalla luce del fuoco.
Sorrise raggiante al Principe della Notte, che la guardava soddisfatto della propria opera. Adesso anche lei sembrava uscita da una ro­mantica fiaba, una delicata fata.
« È fantastico come si fa? »
« Non è molto difficile, ma troppo complesso da spie­garsi a chi è ignaro di magia ».
Desirée, affascinata dalla propria immagine, si rimirò un'altra volta allo specchio.
Fu sullo specchio che i loro occhi s’incontrarono per la prima volta, il Principe della Notte sembrava condividere la sua opinione, lo sguardo non era più ostile, tuttavia non si capiva se stesse ammirando lei o la propria magia.
« Quanti anni hai? » Gli domandò improvvisamente Desirée, staccando lo sguardo da lui.
« Perché? »
« Non si capisce bene, sembri molto giovane e carino ». Il Principe della Notte alzò con indifferenza le spalle.
« Perché avrei dovuto contare gli anni? In questo luogo non si di­stingue il giorno dalla notte. Non accade mai niente ». Desirée si voltò verso di lui perplessa.
« Vuoi dire che non t’importa sapere quanti anni hai? » effettivamente non sembrava interessato all’argomento.
« Nel castello vi è una stanza preposta alle attrezzature che misurano i flussi del tempo, comprese le diverse varianti » il tono della voce era nuo­vamente freddo e distante. La guardava dritto negli occhi, le parole erano cordiali, ma il suo volto parlava di disprezzo. « Se lo desiderate potrete vederla. Domani vi farò visitare il castello, a patto che non facciate altre stupidaggini. Adesso vi prego di perdonarmi, ma ho da fare. Buonanotte Signora ». Si voltò per andarsene, aveva appena raggiunto la porta, quando Desirée lo richia­mò.
« Malus », la mano del giovane mago era casualmente appoggiata sulla parete, sentì le mura sussultare al suo nome, come se non fosse accaduto nulla, si voltò, la ragazza era troppo ingenua per potere anche solo intuire ciò che aveva causato.
« Desiderate? » la voce era ostile. Gli occhi di Desirée, che fino a quel momento erano stati raggianti, si velarono di tristezza, voleva dire qualcosa, ma sembrò mancarle il corag­gio, infine domandò la prima cosa che le venne in mente.
« I mostri non torneranno più? »
« No, non oseranno », rispose deciso.
Detto ciò, lasciò la stanza scomparendo nell’oscurità, non aveva biso­gno della luce, sua nemica, per muoversi nello sconfinato intrico di sale e corridoi del castello, si diresse a passo veloce verso il cuore del suo regno: la sala del trono dalle slanciate finestre blu, ed il soffitto retto da un fantastico gioco d’archi, sotto il quale rilucevano le stelle del firmamento, come se fossero rimaste imprigionate dall’architettura

0 commenti: