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2013

domenica 29 dicembre 2013

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Ultima e riveduta edizione, anche la copertina è nuova!
http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1044430




Il titolo scelto per i romanzo è in pratica un gioco di parole latine, perché Malus come sostantivo è il melo, l’albero del sapere presso molte culture antiche, e il  nome del protagonista,  mentre come aggettivo diventa male, in questo caso il Male. Il soggetto del libro è infatti sia il bellissimo Malus, sia il Male. Questa varietà di significati e possibilità interpretative è una peculiarità del romanzo, che avendo più sfumature e livelli di lettura si presta a interpretazioni diverse tra loro.
Malus è un romanzo insolito,  ricco d’inaspettati colpi di scena, coinvolgente  e poetico al tempo stesso, che riesce a combinare umorismo e dramma per raccontare una storia piena di mistero, buio e luce, in bilico tra fantasia e attualità, rendendo alle volte difficile distinguere l’una dall’altra.
I fatti sono narrati da un giullare, che si definisce pazzo, alla ricerca della propria anima persa nelle nebbie dell’odio, ma quella che racconta non è la sua storia o della stirpe reale nibelunga alla quale appartiene, bensì quella del drago Penumbra inviato dagli altri draghi nel Midgard per sottrarre agli uomini un’arma in grado di distruggere Madre Natura. Un’ impresa che si rivelerà molto più complessa del previsto.
L’ arma è custodita nell’irraggiungibile fortezza di Nachtfels ai confini del Midgard in possesso di Malus, il Principe della Notte, il quale intende servirsene per evadere dal castello e vendicarsi affogando nel sangue il Midgard.  
In tutto questo viene a trovarsi Desirée, un’irriverente ragazza dei nostri giorni con un passato da ballerina classica e punk, che insieme a degli sboccati Mostriciattoli cerca di risolvere la questione a modo suo.
 Intanto il drago Penumbra scopre che nei più oscuri meandri della fortezza si annida un’entità la cui malvagità è di tale portata da scombinare i suoi piani e costringerlo ad alzare moltissimo la posta in gioco. Lo scontro sarà senza esclusione di colpi. Un confronto serrato tra due menti diaboliche.
Le tenebre non saranno più sicure, nemmeno per il Principe della Notte.

Caccia ai vampiri

domenica 27 ottobre 2013

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Gentile lettore
Inseriamo questo piccolo estratto dal romanzo Malus in cui spieghiamo alla protagonista la nostra passione venatoria per la caccia ai vampiri. Capirete che nel mondo delle tenebre non è facile distinguersi in cattiveria.
Secondo alcuni questa è una delle parti divertenti del romanzo, certamente non lo è per i vampiri.



"... Desirée li avviliva, sembrava non prenderli sul sero.
Uno dei piccoli mostri ebbe un’idea.
«Divertirsi ad ammazzare i vampiri vale come cattiveria?».
«Accidenti! E come fate?» lo stupore di Desirée li riempì d’orgoglio e la circondarono smaniosi di spiegarle i particolari della caccia.
«Non è facile, bisogna colpirli quando volano come pipistrelli» strillò uno di loro.
«Con cosa li colpite?».
«Sputo» gridò uno dei più grossi, uno più magrolino tenne a precisare.
«Per questo è così difficile, perché bisogna riuscire a sputare abbastanza in alto con una considerevole quantità di sputo catarroso da colpire il pipistrello, appesantire le ali e farlo cadere a terra».
I campioni di sputo si fecero avanti, per ricevere gli applausi degli altri, anche Desirée applaudì entusiasta.
«Una volta a terra è finito. Prendiamo un’alabarda e lo facciamo pezzi pezzi»
«In conclusione: se era un pipistrello ci ritroviamo con un buon macinato di carnepregiata, se era un vampiro… beh niente, fanno puff e si polverizzano».
«Altro digiuno».
Desirée era rimasta a bocca aperta.
«Ma… io pensavo che i vampiri fossero difficilissimi da uccidere, ci vogliono armi speciali».
«Ehi Bimba, tu sembri non volere capire dove ti trovi, quelle sono cose che valgono per il Mondo degli Uomini, non qui. Da che cosa ti credi che le guardie difendono il nostro eccelso e stellare padrone? Le loro armi funzionano su qualsiasi creatura delle tenebre».
«Per questo le usiamo anche noi».
«E… Malus non si arrabbia se gli ammazzate i sudditi?».
«Frega niente dei sudditi»
«Vampiri stanno particolarmente su palle a padrone» "

leggi i primi capitoli gratis:

http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=1034024



Finalmente la nuova edizione! Malus di N.Latteri Scholten

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 Leggi gratis i primi capitoli:

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Un fantasy rivoluzionario che rompe col passato per aprire nuovi orizzonti, di ambientazione nord europea ma di profonda e antica cultura italiana, Malus e un romanzo insolito, coinvolgente e poetico, che combina insieme umorismo e dramma, dove Bene e Male si scontrano nel buio di una fortezza ai confini del mondo, in un duello senza esclusioni di colpi, giocandosi il tutto per tutto e come per incanto il Fantasy diventa ribellione alle leggi dell’universo.
Il giovane drago Penumbra viene inviato come agente segreto nel Midgard con l’incarico di sottrarre agli uomini un’arma capace di distruggere Madre Natura.
Malus, il bellissimo Principe della Notte, entrato in possesso dell’arma è intenzionato ad usarla per fuggire dalla fortezza di Nachtfels, in cui è rinchiuso, ed invadere il Midgard con un esercito di creature delle tenebre.
In mezzo a tutto ciò viene a trovarsi Desirée, un’irriverente ragazza del nostro mondo con un passato da ballerina classica e punk, che insieme a dei sboccati e colorati mostriciattoli a ritmo di rap cerca d’affrontare la questione a modo suo.
Nei più oscuri meandri della fortezza di Nachtfels si nasconde, però, un’entità la cui malvagità è di tale portata da scombinare i piani del drago. Le tenebre non saranno più sicure nemmeno per il Principe della Notte.



Steve Jobs

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Malus Ebook

sabato 27 luglio 2013

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Ebook
 
 
Un romanzo fantasy per l’estate: MALUS di N.Latteri Scholten lo trovate alla Feltrinelli
 
e
 
Un romanzo insolito, coinvolgente e poetico, che combina insieme umorismo e dramma, dove Bene e Male si scontrano nel buio di un castello ai confini del mondo, in un duello senza esclusioni di colpi, giocandosi il tutto per tutto e come per incanto il Fantasy diventa ribellione.
Il giovane drago Penumbra viene inviato come agente segreto nel Midgard con l’incarico di sottrarre agli uomini un’arma capace di distruggere Madre Natura.
Malus, il bellissimo Principe della Notte, entrato in possesso dell’arma è intenzionato ad usarla per fuggire dalla fortezza di Nachtfels, in cui è rinchiuso, ed invadere il Midgard con un esercito di creature delle tenebre.
In mezzo a tutto ciò viene a trovarsi Desirée, un’irriverente ragazza del nostro mondo con un passato da ballerina classica e punk, che insieme a dei sboccati e colorati mostriciattoli a ritmo di rap cerca d’affrontare la questione a modo suo.
Nei più oscuri meandri della fortezza di Nachtfels si nasconde, però, un’entità la cui malvagità è di tale portata da scombinare i piani del drago. Le tenebre non saranno più sicure nemmeno per il Principe della Notte.


Finalmente: Malus è stato pubblicato!

martedì 25 giugno 2013

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Gentile Lettore

Innanzi tutto ci scusiamo per la lunga assenza, siamo stati impegnati a fare pressione, se così si può dire, sul nostro autore.
Finalmente ha pubblicato il nostro romanzo.

Come potete vedere la copertina è nuova, ma ancora più interessante e coinvolgente è l'interno, dove risplende la nostra presenza. Potete leggere i primi capitoli


http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=992279


purtroppo si interrompono proprio quando il nostro romanzo comincia ad essere un po' più originale... effettivamente non si trova in giro niente del genere. Non per niente noi siamo unici.

vi alleghiamo qui una breve presentazione, per chi non lo conoscesse ancora.

Il giovane drago Penumbra viene inviato come agente segreto nel Midgard con l’incarico di sottrarre agli uomini un’arma capace di distruggere Madre Natura.
Malus, il bellissimo Principe della Notte, entrato in possesso dell’arma è intenzionato ad usarla per fuggire dalla fortezza di Nachtfels in cui è rinchiuso ed invadere il Midgard con un esercito di creature delle tenebre.
In mezzo a tutto ciò viene a trovarsi Desirée, un’irriverente ragazza del nostro mondo con un passato da ballerina classica e punk, che insieme a dei sboccati e colorati mostriciattoli a ritmo di rap cerca d’affrontare la questione a modo suo.
Nei più oscuri meandri della fortezza di Nachtfels si nasconde, però, un’entità la cui malvagità è di tale portata da scombinare i piani del drago. Le tenebre non saranno più sicure nemmeno per il Principe della Notte.

Malus è un romanzo insolito, coinvolgente e poetico, a più livelli di lettura che combina insieme umorismo e dramma, dove Bene e Male si scontrano nel buio di un castello ai confini del mondo, in un duello senza esclusioni di colpi, giocandosi il tutto per tutto e come per incanto il Fantasy diventa ribellione.
Vi auguriamo una buona lettura in compagnia delle nostre eroiche gesta.



Buona Pasqua

sabato 30 marzo 2013

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Buona pasqua e un grande abbracio a tutti


Malus I. Il messaggio 2

sabato 2 febbraio 2013

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Cosa poteva avere mutato l’acqua sorgiva in sangue? Percosse con forza il suolo col lungo bastone magico, pronunciando un contro incantesimo, ma non cambiò niente, se avesse usato un comune manico di scopa, avrebbe sortito lo stesso effetto; aveva la sgradevole sensazione che la sua magia non avesse alcun potere di fronte a quello scempio e fosse divenuta semplicemente inutile. Con che cosa aveva a che fare? Quella domanda lo inquietava più dello stesso sangue.
Brandendo il bastone, sua unica arma contro quell’oscuro maleficio, si chinò cautamente sulla sorgente nelle cui acque così spesso aveva spiato gli avvenimenti del mondo, non riuscì nemmeno a vedere la propria immagine riflessa. Difficile specchiarsi nel sangue se si ha il cuore puro. L’unica cosa che poté carpire a quella linfa venefica fu un urlo distorto dalla lontananza, ripetuto più volte.
«Uhtfolga, Uhtfloga» era la lontana eco della voce di un demone che gridava nell’oscurità.  Tradotto nella nostra lingua significa qualcosa come “colui che vola nella penombra” e proseguiva biascicando un oscuro indovinello.
«Volavit volucer sine plumis, sedit in arbore sine foliis… conscendit illam sine pedibus, assavit illum sine igne…».
Attese trattenendo il respiro. La voce riprese più confusa, lontana.
«Nox iam appetit… redit…» più chiaramente riuscì a distinguere «…Occidere… ». Gilduin tremò mentre lo sentiva dire « Nocte intermissa est… ».
L’angoscia si fece largo nel cuore di Gilduin, in che modo le forze demoniache potevano essere riuscite a contaminare a tal punto la sorgente incantata? Di quale straordinaria forza disponevano per riuscirci? Chi erano? Pensò d’andare a consultare i suoi libri, uscì sgomento e rimase impietrito da ciò che si trovò dinanzi: gli alberi avevano perso tutte le foglie, non vi era più un filo d’erba su tutta la collina. Era come se la morte contenuta in quella voce malefica, avesse impregnato le radici delle Querce Sacre, qualcosa stava nascostamente avvelenando il nostro mondo. Le querce lo avevano recepito.
Il vento adesso sollevava gli steli secchi che erano stati erba e lambiva i sassi. A memoria d’uomo non era successo niente di simile. La natura sembrava moribonda, quello era un infausto presagio di morte, se non proprio la morte stessa. Per la prima volta in vita sua Gilduin si fece prendere dal panico, si agirò inquieto tra i rovi secchi, pregando, urlando formule magiche e percotendo il suolo col bastone magico, usò tutti gli artifici a lui noti per salvare questo luogo sacro, ma non servì a nulla. La collina si era trasformata in un’altura scarna, sembrava che la vita non l’avesse mai toccata.


Alcune ore dopo, quando Gilduin era ormai in preda alla disperazione e prossimo alla rassegnazione, il fenomeno della voce si ripeté, la seconda volta, però non fu un urlo, ma un impercettibile sussurro che canterellava l’antico indovinello.
 «Volavit volucer sine plumis, sedit in arbore sine foliis…. Conscendit illam sine pedibus, assavit illum sine igne…»  e poi ripeté tutto di nuovo.
Gilduin si precipitò verso la fonte urlando «Chi sei?».
L’indovinello si ripeté e poi come un timido balbettio aggiunse: «Penumbra». Al vecchio vate sembrò quasi di cogliere una lontana risatina, poi tutto svanì nel silenzio.
 La collina si ricoprì nuovamente d’erba e fiori, gli alberi germogliarono drizzando le maestose chiome al cielo e gli uccelli ripresero a cinguettare e svolazzare giocosi come se niente fosse accaduto. La natura risplendeva superba e spavalda mostrando all’uomo ciò che non era in grado di capire.
 

MALUS I. Il messaggio

domenica 13 gennaio 2013

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Fu proprio il vecchio Gilduin, il primo a capire che stava per accadere qualcosa di infausto. A quei tempi era il custode del santuario delle Quattro Querce, uno dei cuori pulsanti del nostro mondo.
Il santuario delle Quattro Querce non fu eretto da mano umana, almeno è ciò che ci piace credere. Fu un prodigio della stessa natura a far nascere queste imponenti querce ai bordi della collina in corrispondenza dei punti cardinali, creando in tal modo un luogo di rara magia.
L’Antico Popolo, che abitava queste terre prima di noi, veniva qui per adorare questi giganteschi alberi come divinità, li chiamavano i germogli di Yggdrasill che regge i nove mondi, asse del nostro universo. Non escludono però che questo posto possa essere ben più antico, alcuni dicono risalga al tempo dei costruttori dei cerchi di pietre, un popolo di cui abbiamo perfino dimenticato il nome, altri ancora lo riconducono agli stessi Wanen, gli Dei. Le Querce Sacre ormai sono le uniche custodi della verità.
Qui è come se tutti gli esseri viventi, comprese le piante, avessero un’anima che reagisce agli avvenimenti del Mondo degli Uomini, cambiando colore, specie vegetale e intensità, secondo ciò che turba o allieta la nostra grande Madre Terra, perciò quello che altrove sono le stagioni, qui sono le vicende del mondo, le sue gioie e i suoi dolori.
 La carica di custode è di grande prestigio, ed è molto ambita dai venerandi saggi, perché ricoprirla significa essere a diretto contatto con la Madre Terra ed i suoi più intimi segreti. È un compito nel quale durante i secoli si sono succeduti alcuni tra i più illustri maghi, è molto arduo da ottenere, poiché è elettivo, ma non sono gli uomini a scegliere, bensì il santuario stesso ricoprendosi di gigli bianchi quando il prescelto lo calpesta, quindi per gli ambiziosi è perfettamente inutile affannarsi per ottenerlo, gli è irraggiungibile. Il vecchio Gilduin, però, non era mai stato ambizioso, era un puro di cuore ed amava sinceramente il santuario.
Seduto davanti alla casa del custode, seminascosta tra le gigantesche radici della quercia Sud, il saggio Gilduin fumava tranquillamente la lunga pipa e si godeva la mattina osservando da lontano i contadini che si recavano alla fiera seguendo il sentiero in fondo alla valle. 
Il vecchio vate era un po’ pensieroso, negli ultimi giorni sul prato erano più volte apparse delle misteriose rose bianche, appena aveva cercato di toccarle, si erano dolcemente chiuse ed erano svanite nel nulla, era un evento anomalo che lo aveva incuriosito.
Stava ancora rimuginando sul fenomeno, quando inaspettatamente vide l’intera collina ricoprirsi di rose, ma questa volta erano rosse come il sangue. Gilduin sorpreso, emise un lungo sbuffo di fumo, non era mai accaduto che un unico genere di fiori coprisse l’intera collina, per giunta di quel colore… prese a soffiare un vento caldo, fastidioso, gli seccava la gola, mise via la pipa e si alzò, non gli piaceva: il vento si era levato improvviso, era giunto insieme alle rose.
Impensierito, si diresse alla quercia Ovest, che nel tronco cavo cela una piccola sorgente d’acqua incantata, forse lì avrebbe trovato una risposta. Un breve tragitto che si rivelò fastidiosamente scomodo, i ramoscelli spinosi s’impigliavano nelle vesti, come se lunghe mani artigliate tentassero di trattenerlo impedendogli di camminare. Strappando via i vestiti dai rovi, Gilduin sempre più nervoso si fece largo fino alla quercia, entrato nel tronco cavo, al riparo dal vento caldo, vide con sgomento che la sorgente era rossa di sangue. Immobile davanti a quello scempio, cercò di ricordare se avesse sentito o letto di qualcosa del genere verificatasi in passato, ma non gli venne in mente niente. Di fronte a lui, in quello che era stato il suo posto preferito, c’era solo una pozza rossa, si chinò e annusò il liquido pastoso, era realmente sangue, gli venne la pelle d’oca.