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Malus, I. Lo scoccare delle ore, 7.

Malus, I. Lo scoccare delle ore, 7.

sabato 9 luglio 2011

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« Ripassate sopra la mano e pensate al luogo o alla per­sona che vor­reste vedere », le disse osservandola con estrema attenzione, poteva es­sere stato un caso a fare cambiare lo scenario, ma nella sfera di cristallo apparve un elegante ufficio con una bionda spumeggiante in attillato tail­leur rosso fuoco che, piegata su una scrivania in mogano stava spie­gando qualcosa ad un elegante giovane signore, che si trovava sul lato opposto, badando bene di mettere in mostra la profonda scollatura e quanto in essa contenuto.
« Ma non sa fare altro quella! » esclamò Desirée, « Pensavo che fossero disperate per la mia scomparsa, quella deficiente invece pensa a rimorchiare! »
« Vi è una certa possibilità, che vi abbiano dimenticato », con un sorriso aggiunse « Come per magia ».
« Perfida serpe! »
« Temo, che non siate nella condizione migliore per permettervi d’esprimere giudizi nei con­fronti della mia persona. Mi era parso che foste venuta per un motivo preciso » le rispose imperturbato con aria superiore Malus.
« Ah si, me ne stavo dimenticando, potrei vedere la spada? » il Principe della Notte scop­piò in una sonora risata.
« Non penserete, che io sia così ingenuo da mostrare la spada sacra ad un Rankarth? »
« Ma io non c'entro niente, non so nemmeno chi fossero questi Rankarth! Non sono pericolosa! ».
« E allora, perché volete vederla? »
« Pura curiosità, è la causa di tanta disgrazia ».
« Non vi preoccupate, a tempo debito la vedrete... trapassare il vostro cuore » le rispose il Principe della Notte col solito sorriso mali­gno, alzando la coppa in un macabro ma sentito brindisi pregustando il momento.
Desirée fu particolarmente turbata dal sadismo di quella risposta, e a bassa voce disse.
« Bastardo fuori e dentro », e andò via a testa bassa.
Il Principe della Notte era soddisfatto, brindò alla propria perfidia e successo.
Lasciata la stanza, Desirée vagò triste senza meta per sale spoglie e silenziose, seguita soltanto dalla guardia che sembrava essere diventata la sua ombra, finché un orrendo odore di topo putrefatto le se­gnalò la presenza dei mostri.
« Padrone stato cattivo? »

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