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11/2011

Malus,I. Il Drago, 6.

sabato 26 novembre 2011

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« Basta muoversi secondo il ritmo, ecco così bravo » Dato che uno di loro era stato lodato, tutti gli altri seguirono l’esempio. Desirée li guar­dava con un sorriso maligno.
« Alle volte temo di essere diabolica, se Malus li vede, gli vengono le convulsioni » poi alzando la voce aggiunse « Ci sono vari tipi di mu­si­ca, alcuni addirittura molto trasgres­sivi e violenti come ad esempio il Rap, che consiste nel dire cose cattive a suon di musica ».
« Questa è la musica del Rap? » domandò 64, i mostri ascoltarono attentamente.
« Certo questo é Eminem » finito il brano gliene fece ascoltare 50Cents, piacque molto.
« Allora possiamo fare mostro Rap? » esclamò entusiasta 18.
« Certo noi sappiamo fare tutto » strillò 32 gli altri intanto cominciavano a rapare.
«Questo è un mostro rap, mostro rap, mostro rap
Noi siamo i mostri più terribili che ci siano »
«Bisogna chiarire le cose importanti vero bella Signora? » chiese timidamente 63.
« Certo, è importante, però ci dovrebbe essere più ritmo e rima », rispose Desirée.
Qualcuno farfugliò « Che cos´é una rima » ma per fortuna non fu sentito e non vi furono altre discussioni.
« Idiota non interrompere », gli intimò 11, sospendendo il ritornello.
« Parla piano mentre lanciamo il nostro urlo disumano
se non ci senti proverai i nostri denti,
potenti, taglienti, sporgenti, tripla fila di denti,
fanno invidia allo squalo e anche al caimano
e ti tranciano di netto il deretano
Questo è un mostro rap, mostro rap, mostro rap
mostro rap, mostro rap, mostro rap
Abbassa piano il volume del concerto di piano
Altrimenti non senti i nostri colpi di mano
Graffiano, squarciano, sfondano, affondano
Colpi di mano artigliata sulla tua porta blindata
Sfasciata, sbriciolata, la tua serata è rovinata
La nostra è appena cominciata,bella mangiata
ti aspettavi una pomiciata?
Beccati quest’artigliata,
mostro rap, mostro rap, mostro rap
mostro rap, mostro rap, mostro rap »

Malus, I. Il Drago, 5.

sabato 19 novembre 2011

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« Almeno avesse il buon gusto di stare zitto, quando non capisce nemmeno di che cosa si sta parlando. Io l' avevo capito subito. » 50.
« Davvero 50? E allora facci vedere della musica se ne sei capace ». Erano giunti in una sala il cui soffitto era retto da massicce co­lonne, eccessivamente grandi in rapporto al vano stesso.
« Aspettate un attimo », disse Desirée, vedendo che i mostri non ave­vano la minima idea di che cosa fosse la musica, poggiato in terra lo zaino, ne estrasse il suo lettore musicale, e alzato al massimo il volume in modo da fa­re sentire bene ai mostri, lo accese, ma appena udirono la musica, i mostri schizzarono via scomparendo nell’oscurità.
« Forse l’hard rock come inizio non era adatto » poi alzando la voce « Dove vi siete nascosti? »
Da dietro la colonna sbucarono tante teste calve.
« È un’arma di guerra degli umani? »
« Fa molto male? »
« È sempre letale? »
« Ma no, la musica non ha mai fatto male a nessuno, almeno penso».
« Qua c'è il solito trucco della Bimba » disse 32 uscendo da dietro la colonna con l’andamento arrogante di sempre, si piazzò di fronte a Desi­rée e disse.
« Tu ci stai ingannando, se la musica non si mangia e non serve ad ammazzare gli altri, perché mai gli umani se la terrebbero? »
« È come i libri: disseta lo spirito » rispose timida­mente Desirée a quell'attacco. 32 stava per riprendere fiato per controbattere, ma qualcu­no da dietro gli bisbigliò.
« Capo, i libri sono quelle cose che noi non capiamo, sarebbe più furbo lasciare stare per non fare altre brutte figure » 74.
« Come detto, se non si mangia, non c’interessa », concluse 32.
Intanto 74 il suggeritore si copriva la faccia con le zampe, mormorando.
« Che vergogna. Non ha capito niente ».
« Ma si può ballare », aggiunse Desirée.
Prudentemente i mostri questa volta non dissero niente limitandosi a guardarla interrogativamente. Desirée rimise la musica, questa volta un brano Hip hop, e diede ai mostri un piccolo esempio di danza.

Malus,I. Il Drago, 4.

venerdì 11 novembre 2011

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« Scioccante, 48 come ti permetti di insultare il fiorelli­no? Mi mortifi­chi.» Intervenne scandalizzato 27 « Adesso ti stacco una gamba ». Scoppiò la solita rissa, e mentre 32 stava per riprendere la spiegazione, sopraggiunse 16, che spinto bruscamente da parte 32, prese il posto assegnatogli dai compagni e, ancora ansimante per la corsa e la bava che colava a fiotti, cominciò la spiegazione cercando di parlare nonostante le lunghe scie di bava che gli colavano dai lati della bocca e che cercava di ingoiare e togliere con le zampe.
« Allora… Si deve innanzi tutto avere cura di fare capire alla vittima che non si tratta di volgari ladri. Un malinteso in cui la persona prescelta può facilmente incorre, pertanto per togliere ogni dubbio sul fatto che si tratta d’abominevoli mostri, si emette un aberrante urlo disumano in lontananza. »
« Un paio per essere sicuri », lo corresse 42.
« Dopo di ché, ci si avvicina sempre di più alla dimora della vittima, non dimenticando di urlare di tanto in tanto, così che quando si rag­giunge la casa della vittima, questa ormai è in preda al panico ».
« O se non altro, ha intuito che quella non è una serata come tutte le altre.» Annotò 48, intanto alcuni di loro, in modo da rendere meglio l’idea, avevano emesso gli urli tanto propagandati, veramente d' effetto.
« Giunti sul luogo, si fanno tanti rumorini sospetti intorno alla ca­sa, come se si stesse cercando di entrare ».
« Particolarmente efficaci sono le unghiate sulla porta », 48.
« E se la vostra vittima sta ascoltando musica ad alto volume e non ha sentito niente di questa messa in scena? » domandò Desi­rée.
Mangiamo anche la musica », sentenziò 32 volendo continuare la spiegazione, ma fu interrotto da 64.
« La musica è commestibile ai mostri ? »
« Non penso che riuscireste a mangiare la musica ».
« Guarda Bimba, che noi per tua norma e regola riu­sciamo a divorare tutto, specialmente le bambine saputelle » la minacciò 48 agitandole gli artigli sotto il naso.
« Temo che vi sarebbe difficile mangiare la musica, è costituita esclusivamente da suoni, che come voi ben sapete, non sono materiali e quindi sarebbe come cercare di mangiarsi l’aria, con meno successo s' in­tende ».
« Bel capo, testa di rapa! » lo insultò 11 sputando bava in tutte le direzioni.

Malus,I. Il Drago, 3.

venerdì 4 novembre 2011

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Non osando impedirle con la forza di andare dal drago, le si paravano davanti con le magre braccia stese per bloc­carla, ottenendo, però, quale unico risultato il fatto di dovere saltellare all’indietro e così non riuscendo sempre a mantenere l’equilibrio, rotolarono più volte giù per le scale ricoprendole di bava scivolosa, rendendo pericolosa la discesa.
In fondo alla scala Desirée si ritrovò di fronte ad un mostro dalle movenze molto gentili, che rispettosamente la salutò con un profon­do inchino e con voce sommessa le disse.
« Nostra graziosa Signora, permettete che mi presenti io sono 27...».
« Vattene tonto », gli gridò 48, tentando di spingerlo via.
« Lasciatelo parlare », intervenne Desirée.
« Non sarebbe più gradevole per una graziosa personci­na come voi, passare la giornata ascoltando la nostra deli­ziosa etica professionale, piut­tosto che andare da quel cattivone del drago ».
« Non farci caso Signora, 27 ha una stranezza un po' di­versa », le spiegò 74.
« Cerco solo di distinguermi dalla vostra barbarie e disdicevole maleducazione », tenne a precisare 27. Intanto gli altri mostri chiedevano ad alta vo­ce di potere esporre la loro etica professionale.
« D’accordo mi spiegherete la vostra etica strada fa­cendo, contenti? » Concluse Desirée e riprese il cammino.
« Certo che tu bimba hai la testa dura » protestò uno di loro. Gli altri intanto cercavano 16 che sembrava essere l’intellettuale incaricato d’esporre le questioni più complesse.
« Abbiamo pensato tutto il tempo come dirla bene, ma adesso manca 16, lui la deve dire bene », spiegò 18.
« Dunque, come ti avevamo già detto », cominciò 32 con fare da persona importante prendendo in mano la si­tuazione. « La nostra etica consiste nel terrorizzare le altre creature viventi, preferibilmente gli esseri umani, prima di ucciderli s’intende, perché quello è il vero scopo della nostra esistenza ».
« Facciamo tanta paura, che se non interveniamo in tempo, le nostre vittime muoiono di terrore », tenne a preci­sare 48, intanto che gli altri ripete­vano entusiasti la parola terrore.
« E come fate a terrorizzare una persona? »
Si guardarono un attimo sbigottiti l’un l’altro poi uno disse.
« Ma allora non sai proprio niente bella signora ».
« Aspettiamo che sia sola... ». 27.
« Di notte s’intende... ». 32.
« Se parlate tutti insieme, non capisco niente ».
« Perché di solito invece sì? » 48.