« Uh sì, ci tiene moltissimo ad essere cattivo, è lo scopo principale della sua esistenza »ironizzò Desirée.
Gli uomini ombra avevano avuto ragione, il drago non brillava d’intelligenza, Desirée si rese ben presto conto che era persino troppo limitato per essere aizzato contro il suo padrone, quindi i tentativi di sobillazione non sarebbero stati altro che tempo perso. Però, in cambio il drago era più ospitale e simpatico delle subdole ombre, che la fissavano sempre con occhi pieni di malvagità e meno snervate dei mostriciattoli.
Muriat le raccontò la storia di Tenebricus, per come l'aveva capita lui s'intende, gli ultimi avvenimenti che avevano scosso la quiete del posto, in pratica si riducevano a una brutta bronchite di Malus e a una forte mareggiata che aveva allagato i piani inferiori del castello, in quell’occasione Muriat aveva potuto mangiare ombre a sazietà. Purtroppo il drago non sapeva assolutamente niente dei tetri progetti del suo padrone, pareva, infatti, che Malus preferisse la solitudine ed il silenzio totale ad un dialogo con un essere inferiore come il drago.
Uscita dalla grotta di Muriat, Desirée constatò che nel frattempo si era levato un forte vento, che portava fino a lei gli schizzi delle onde, che nel primo tratto più vicino al mare la bagnarono.
Risalì scivolando il pendio della scogliera. Senza un valido motivo, sentì la paura farsi nuovamente strada dentro di sé, con un brivido di terrore si appoggiò con le spalle alla roccia bagnata. Guardò in alto, vide gli occhi verdi degli uomini ombra, che dalla scogliera la stavano sorvegliando, erano inquietanti, indubbiamente erano stati loro a impaurirla.
Alzò ulteriormente lo sguardo indirizzando gli occhi là dove non avrebbero dovuto vedere; le parve d’intravedere qualcosa volare lontano nella notte. Spaventata chiuse gli occhi, aveva trovato subito ciò che cercava, con la mente tornò agli occhi rossi che, sempre vigili, seguitavano a fissarla da oltre la notte.
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