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Malus, I. Lo scoccare delle ore, 11.

Malus, I. Lo scoccare delle ore, 11.

martedì 9 agosto 2011

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L’ultima sala era diversa dalle altre e da quanto Desirée aveva visto fino allora: al suo interno erano state bandite le tenebre e risplendeva una luce blua­stra, persino i vetri delle imponenti fine­stre a traforo erano stati realizzati in caldi toni blu. Non il grigio ed il ne­ro, ma il blu regnava in questa sala, che quale unica conservava il vero colore dei Signori della Notte.
Quella che si presentava a Desirée era l’altra faccia della notte, calda, armoniosa, silente, piena di passione, di sogni e di segreti sus­surrati all’ombra azzurrognola delle stelle. Era la notte che raccoglie sotto le miriadi delle sue piccole luci l’intera umanità, unendola per incanto. Qui prendeva corpo la magia che porta gli uomini ad amare la notte e preferirla al giorno.
Desirée rimase senza respiro ad ammirare la magnificenza surreale di quella sala, costruita con materiale che sembrava incorporeo, non aveva alcuna decorazione, la sua bellezza scatu­riva unicamente dall’equilibrio perfetto tra proporzioni e forme, era come trovarsi nel cuore della notte. Rivolto lo sguardo verso l’alto, le parve di vedere brillare sotto le altissime volte le stelle del firma­mento, percepì il profumo dei fiori più rari, quelli che si schiudono solo alla luce delle stelle, riservando la propria bellezza unicamente agl’amanti.
In fondo alla sala, velato dalla luce azzurra quasi nascosto dalla lontananza, si ergeva un maestoso trono del colore della Luna piena con delicate decorazioni in argento, vi conduceva un soffice tappeto blu scuro, che at­tutiva quei pochi rumori prodotti dai suoi passi, lasciando solo il fruscio delle sete a colmare il silenzio incantato della sala.
Giunta dinanzi al trono Desirée non seppe resistere alla tentazione di sedersi così da assaporare per alcuni istanti la sensazione d’essere la Regina della Notte e vedere popola­re l’immensa sala da strani perso­naggi scaturiti dalla sua fantasia che le rendevano omaggio. Dato il luogo avrebbero dovuto essere a tema medievale, invece sembrava la corte del Re Sole in trasferta e lei si stava divertendo a ricevere gli ambasciatori dell’estremo oriente.
« Scendete immediatamente! » il Principe della Notte la fece sobbalzare apparendo accanto a lei interrompendo improvvisa­mente le sue fantasticherie.
« Che carattere! Non faccio niente di male ».

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