Alle volte gironzolando sul web mi imbatto in testi notevoli. Ieri ho trovato l’articolo di Roberto Saviano sulla Repubblica del 28.01.11 del quale allego il link di riferimento al suo sito:
Profondo e acuto come suo solito, però ho pensato di aggiungere alcune osservazioni generali che mi sembrano dovute per il mio modo di vedere le cose e la mia esperienza diretta, forse ultimamente ne ho subite troppe e sono diventata pessimista: vedo tutto nero, per questo quando Saviano parla di calunnia come strumento di regime e tipico dei regimi, mi sembra che stia sbagliando, ma per difetto.
Sarebbe bello potere dire che al potere ci sono cattivi senza scrupoli che hanno ideato e ben oleato ma macchina della calunnia, ma temo non sia così, per esperienza so che la calunnia è da qualche anno lo strumento preferito di qualsiasi forma di potere in Italia, piccola o grande che sia, come condannare allora i tirapiedi di Berlusconi, in un Italia che purtroppo non conosce altro?
Il caso Boffo è emblematico, ormai si sa che era solo una montatura, ma a parte un po’ di rumore da parte di qualche giornalista, è stato punito qualcuno per avere distrutto una persona? Qualcosa è cambiato nella percezione collettiva? VI è stata una reale e concreta reazione a quell'attacco più che riuscito alla libertà di stampa? E badate bene che era coinvolto anche il Vaticano, e mi sembra che la calunnia continui ad essere usata quale unico e soloinstrumentum regni.
Per quanto mi riguarda, penso che purtroppo in Italia, che ci piaccia o meno, si sia perso ciò che una volta ci contraddistingueva ed aveva fatto la grandezza della nazione italiana: la capacità,il genio, la ricerca del genio, il merito come lo si chiama adesso, che è un elemento profondamente legato alla verità, è la verità che non si vuole più, potrebbe portare avanti gli altri e non te, la si vuole mercanteggiare, piegare alle ideologie, vendere, annientare, confondere con la democrazia, una finta democrazia ben inteso, dove chi ha più consensi ha ragione. La verità legata al consenso popolare, o dei potenti che è la stessa cosa, viene svuotata della sua effettività, così come pure la democrazia ridotta ad una patetica acclamazione dei poteri, dove vince chi la racconta più grossa e ha più acclamatori o clienti. Se anche tutti gli italiani votassero che in cielo non c'è il sole, non per questo in cielo non rislenderebbe il sole!
Secondo me questo è dovuto al progressivo venir meno negli ultimi decenni della capacità, messa da parte perché scomoda e sostituita da uomini di partito, lobby, insomma gente utile, di conseguenza da anni in Italia abbiamo dimenticato cos’ è il confronto, e soprattutto che si tratta di un dare e ricevere, conosciamo solo lo scontro più basso, più vergognoso, troppo deboli e insicuri per affrontare gli altri, troppo traballanti perché nella maggior parte dei casi la posizione che è stata raggiunta non è stata ottenuta per merito ma per raccomandazione, non c’ è la passione per quello che si fa, non c’ è il guardare in alto sfidando non gli altri, ma soprattutto se stessi, e allora… allora si ha paura, appena si vede uno sguardo poco convinto scoppia il panico e la paura rende cattivi, perché ci si rende conto che si può perdere tutto, ben sapendo che in realtà non lo si è mai posseduto realmente. Per questo secondo me le università italiane stano colando a picco nelle classifiche mondiali, perché le nostre sono bravure proclamate e tenute alte ( in Italia s’ intende non all’estero) con metodi che niente hanno da invidiare alla camorra, e chiunque non applaude o per un qualche motivo non è simpatico ai baroni viene distrutto, preferibilmente appunto con la calunnia. Allora quello che mi chiedo io è se come dice Saviano quel fango viene gettato su di noi, se è una macchina del regime pronta a colpire o se non è piuttosto una consuetudine ben oleata e diffusa a tutti i livelli compresa la sinistra e pertanto in un certo senso normale, solo che Berlusconi lo fa in modo più plateale? Difficile gettare fango su chi ne fango ci sguazza.
Vorrei solo aggiungere alla fine che questi metodi sono più efficaci dell’omicidio, che ha in sé il grave rischio di fare diventare la vittima un eroe, un santo martire, e in una nazione di santi è un pericolo non da poco, mentre la calunnia distrugge la persona condannandola all’oblio, chi si ricorda di uno schifoso? Nessuno.
E così non resta altro che fare le valigie ed andare, o meglio scappare, all’estero e costruire e realizzare lì quello avresti voluto fare in Italia, quello avresti voluto donare all’Italia, ma per averlo solo voluto fare ti hanno distrutto. Intanto come dice Benigni l’Italia ha perso il sorriso, è che ha perso la passione, e ormai non è che uno sputare veleno gli uni contro gli altri, e così non si può vivere, no non si può.
I Mostriciattoli sono tratti dal romanzo Malus di N.L.M.Latteri pubblicato nel 2007 da IlFilo, copyright e diritti sono riservati. Opera registrata Siae. Le pagine pubblicate sono tratte dalla rielaborazione del romanzo completamente rivisto e corretto, per il quale siamo alla ricerca di un nuovo editore.
Diritti per il testo e le imagini dei Mostriciattili sono registrati Siae e di proprietá dell´autore: Nicoletta Latteri Scholten
N.L.M.Latteri Scholten è il nostro autore, come dice il nome è per metà italiana a metà tedesca, quando si degna di scrivere di noi e della nostra saga non è male, c'è di meglio in giro ma non ci possiamo lamentare, è anche una questione di prudenza, è il detentore della penna che ci scrive. Nata a Wesel (Vicino al confine con l'Olanda per capirci) descrive i paesaggi della sua infanzia nel nostro romanzo, le piaciono molto i paesaggi gelidi e nebbiosi, lei intanto vive al caldo del sud Italia e nella bella Roma.
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Malus romanzo in divenire
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