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Malus I. Il drago 11.

Malus I. Il drago 11.

lunedì 9 gennaio 2012

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« No, no, va bene così, meglio non rischiare ».
« Loro ti aspettano fuori » disse il mostro prima di lasciare la stan­za.
Questa volta il tragitto non fu molto lungo, risalita la sca­linata strega­ta, che il primo giorno nel suo tentativo di fuga le si era sgretolata sotto i piedi. Le guardie l'accompagna­rono attraverso due larghi corridoi, fer­mandosi dinanzi ad una porta tonda di legno intagliato e decorato con fili­grana d’oro. Aperto uno dei battenti la fecero entrare.
Con grande stupore Desirée si ritrovò in una stanza dall’aspetto accogliente, di forma circolare, le pareti non erano spoglie come quelle delle altre sale del castello, ma ri­coperte di mosaico di vetro blu scuro, nel quale scintilla­vano migliaia di bellissime stelle d’argento e d’oro.
Il mosaico scendeva fino all’altezza di circa un metro e mezzo, dove si trovava un ripiano d’alabastro che rico­priva due camini, che segui­vano la curvatura della stanza lungo tutta la sua circonferenza, lasciando li­bero solo il tratto della porta ed un altro di fronte a questa, dove era si­tuato un grande letto, fiancheggiato ai lati da due piccole finestre a trafo­ro in stile gotico.
La camera era scarsamente illuminata, l’unica fonte di luce erano i due lunghi camini, le cui fiamme facevano scintillare le stelle del soffitto come se fossero vere. Desirée dovette girare intorno al letto per potervi scorge­re Malus sdraiato a pancia in giù, quasi immobile con la camicia e i capelli bagnati dal sudore.

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