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Malus, I. Lo scoccare delle ore, 18.

Malus, I. Lo scoccare delle ore, 18.

sabato 15 ottobre 2011

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« Effettivamente la cosa mi stupisce non poco, oserei dire in aggiunta che mi preoccupa », fu la distratta risposta.  Desirée sembrava serena, ma era qualcosa di simile alla quiete nell´occhio del ci­clone. La ragazza risplendeva in tutta la sua bellezza, i capelli scuri brillavano alla luce delle candele come se fossero cosparsi da piccolissimi rubini, la pelle riluceva simile all’alabastro sotto i raggi del Sole. Nei grandi occhi di cielo vi era qualcosa di strano, molto strano. Il suo fascino in quel momento era troppo accentuato per potere essere frutto della natura, ma il Principe della Notte, abituato fin dalla nascita alla magia, non se ne rese conto e la lasciò avvicinarsi.
« Sei sicuro di quello che vuoi? » gli disse con voce suadente, venendo verso di lui, il volto aveva una serenità angelica, solo una leggera ruga sulla sua fronte rivelava l' intensità dei suoi pensieri. Malus quando se la trovò accanto, fece un salto indietro, portandosi al sicuro dietro una voluminosa boccia di vetro verde, aveva capito che mirava a sedurlo e doveva stare in guardia, lontano da lei.
« Codardo! », imprecò la ragazza, che parve avere ri­acquistato l’abituale irriverenza, agguantò con rabbia le ampie sottane voltandogli le spalle ed uscì dalla stanza sbat­tendo la porta.
Fuori della porta l'attendevano i mostriciattoli, con un gesto di rabbia sollevò la ruota della gonna facendola apparire gigan­tesca, ordinando.
« Sparite! »  e s’allontanò lungo il corridoio.
Tornata in camera si trovò dinanzi lo specchio, colpevole d’averle mostrato già una volta ciò che non voleva vedere, bella come non lo era mai stata, le sembrò di non riconoscersi più. Gli occhi s’infiammarono, con un pugno infranse lo specchio distrug­gendo la propria immagine ed al contempo l’unico testimone dell’altra sua natura.

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