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Malus I. Tenebricus, 2.

Malus I. Tenebricus, 2.

sabato 28 maggio 2011

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Qualcosa o qualcuno l'aveva realmente afferrata come nella morsa di una tenaglia, la stringeva in modo insopportabile e si dimenava nell’acqua, infine con un colpo secco e per lei doloroso, si ritrovò improvvisamente fuori dell’acqua, poteva di nuovo respirare. Fu solo allora, che si rese conto che una gigantesca aquila marina l'aveva stretta tra gli artigli, e con un possente colpo d’ali, uscita dall’acqua si stava faticosamente alzando in volo verso Tenebricus, salì fino a raggiungere le guglie più alte del castello, lo sorvolò interamente, posandosi infine nel versante opposto su di una torre, dove già l'attendevano schierati i guerrieri ombra.
L’aquila, deposta delicatamente Desirée semisvenuta sul pavimento, batté le ali e con un grido agghiacciante si trasformò nel Principe della Notte. L'uomo fece un cenno ai guerrieri, i quali sollevarono la ragazza e la portarono all’interno della torre in una graziosa camera riccamente arredata. La distesero su un soffice letto a baldacchino, mentre Principe della Notte, si appoggiò al camino acceso per asciugarsi massaggiandosi indolenzito la spalla.
Desirée era ancora semicosciente, si sentiva completamente sfinita, il calore della stanza non riusciva a darle conforto, continuava a sentire un freddo intenso. Girò la testa, il senso di vertigine aumentò, riuscì a mala pena a mettere a fuoco la figura del Principe della Notte.
« Quando siete caduta, affinché potessi soccorrervi ho dovuto trasformarmi nel primo volatile che mi è venuto in mente. È una magia che esercito di sovente. Gli uccelli sono l’artifi­cio che mi riesce meglio. Tuttavia devo confessare di non essermi mai tuffato prima in acqua, sincera­mente non avevo alcuna idea di come si facesse ad uscirne. Credo di essermi lievemente slogato la spalla » le spiegò il Principe della Notte vedendo che aveva ripreso conoscenza. Sorri­deva imbarazzato per l'incidente, con una mano scostò la frangetta, che gli ricadeva sulla fronte fino all’al­tezza degli occhi, prima Desirée non l’aveva notata, per­ché la portava pettinata indietro nascosta tra i capelli scuri come le tenebre dai riflessi dei fulmini della notte di cui era signore.
Lo osservò meglio, i lineamenti erano scuri e decisi, la pelle luminosa, diafana del colore della Luna. Il volto era glabro, pur essendo marcatamente maschile aveva una tale finezza nei lineamenti da avvicinarsi alla bellezza femminile. Le spalle erano larghe, il fisico atletico e slanciato, i movimenti erano eleganti, garbati come la stessa persona, eppure nell’insieme esprimeva una grande forza.
« Come vi sentite Signora? » domandò ve­dendola tre­mare, Desirée non rispose, cercava ancora di rendersi conto di quanto accaduto. Osservava stancamente la stanza in cui era stata portata, tanto diversa da quanto aveva visto fino allora nel castello: era ricolma di pizzi e veli in tonalità pastel­lo, evidente tentativo di conferire al vano un tono femminile, o quantomeno consono ai gusti femminili, non le piaceva. Infine l’attenzione tornò sul Principe della Notte stesso "A guardarlo meglio, non è altro che uno stu­pendo giocattolo, perfetto per miei gusti. Che stupida sono stata a non accorgermene prima, dove ero con la testa?” In effetti, il sorriso imbarazzato del Principe della Notte aveva qualcosa di tenero ed al contempo molto sensuale, forse era sincero. Desirée socchiuse gli occhi sognandolo suo per pochi istanti. Dall’esterno quel gesto dovette sembrare un’ulteriore segno di malessere, perché il Principe le disse.
« Perdonatemi, ho dimenticato che i vostri abiti sono completa­mente bagnati. Vi aiuto a cambiarvi. »
Istintivamente Desirée si strinse addosso i vestiti, provo­cando una ri­satina divertita del Principe della Notte.
« Io non sono un comune mortale, non ho biso­gno di usare le mani per compiere un’azione talmente ordinaria », schioccò le dita e Desirée si trovò improvvisamente indosso un abito di raso grigio dai bordi ricamati d’argento, foderato di morbidissima pelliccia della stes­sa to­nalità.
Incredula Desirée richiuse gli occhi, notando che la testa continuava a gi­rarle, quando li riaprì indossava ancora lo stesso stupendo vestito. Di­nanzi al letto sostava un’ombra con in mano un vassoio recante una be­vanda fumante.
« Vi prego di berla, mia Signora, vi farà stare meglio non cela in sè alcun inganno », la rassicurò cordiale il Principe della Notte, senza fare altre obiezioni Desirée accettò di bere, sentendosi immediatamente più in forze.
« Come hai fatto? » domandò infine, sedendosi stancamente sul letto in modo da potersi vedere meglio. Il Principe della Notte studiava or­goglioso la propria opera, continuando a massaggiarsi la spalla.
« Erano di vostro gradimento i mostri? Sono opera mia. Gli uomini ombra invece sono il mio popolo, come pure gli Alp », Desirée si voltò verso di lui stupita.
« Quello era un Alp, un incubo-vampiro? Abbastanza insignificante me li immaginavo peggio».
« Il peggio lo provocano nella vostra immaginazione, si può morire di paura, impazzire per un incubo non disinguere più tra realtà e sogno vi succhiano la vita mia Signora, e i mostri? »
« Repellenti, però da un punto di vista stretta­mente tecnico lasciano a desiderare: sono alquanto banali.» Il Principe della Notte alzò le spalle incurante della critica.

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao e grazie mille della visita! In bocca al lupo per la vostra bellissima iniziativa letteraria: vi auguro tanto successo!
A presto, Ale.

http://elvenpath76.splinder.com/

AleTheElf ha detto...

Molto controversa e inquietante la figura del mezzelfo Malus... Mi piacciono molto questi personaggi dall'animo complesso^^
Ps: ti ho aggiunta al circuito "Amici degli Elfi" e ai miei links amici su Elvenpath!
Un abbraccio e a presto, cara Nicoletta